top of page

Pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto-legge 8 agosto 2025, n. 116 (“riforma dei reati ambientali”)

  • Immagine del redattore: SLC
    SLC
  • 20 set
  • Tempo di lettura: 2 min

È stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 186 del 10 agosto 2025 il decreto-legge 8 agosto 2025, n. 116 (cd. “decreto ambientale”), recante “Disposizioni urgenti per il contrasto agli illeciti in materia di rifiuti, per la bonifica dei siti contaminati e per il rafforzamento delle tutele penali in campo ambientale”.


ree

Il provvedimento riprende molte delle disposizioni già contenute nello schema di decreto legislativo predisposto per il recepimento della direttiva (UE) 2024/1172 sui reati ambientali, che aveva incontrato ritardi nell’iter di approvazione a causa di osservazioni critiche mosse dalla Commissione parlamentare e dalla stessa Presidenza della Repubblica. Per superare tali difficoltà, il Governo ha scelto di intervenire con un decreto-legge, apportando una serie di correzioni e integrazioni al testo originario, ora sottoposto al Parlamento per la conversione in legge.

Sotto il profilo penalistico – tralasciando in questa sede ogni valutazione sulla legittimità del ricorso al decreto-legge per introdurre nuove fattispecie incriminatrici e sull’immediata entrata in vigore delle disposizioni – il provvedimento ha ampliato il catalogo dei reati ambientali e inasprito numerose pene, prevedendo in sintesi:

  • l’introduzione di nuove fattispecie penali in materia di gestione illecita di rifiuti, di inquinamento delle acque e del suolo, di commercio illegale di specie protette e di distruzione di habitat naturali;

  • l’inasprimento delle pene per i reati di disastro ambientale e di traffico organizzato di rifiuti, con aumenti significativi delle cornici edittali;

  • la previsione di aggravanti ad effetto speciale quando i fatti sono commessi nell’ambito di attività d’impresa o da parte di organizzazioni criminali;

  • l’estensione della responsabilità amministrativa degli enti ex d.lgs. 231/2001 a un numero più ampio di illeciti ambientali, con nuove sanzioni interdittive;

  • l’introduzione di misure di confisca obbligatoria e di ripristino ambientale, anche nei confronti di società e persone giuridiche.


 
 
 

Commenti


bottom of page